Certificazioni

Il marchio Plastica seconda vita

È una certificazione ambientale di prodotto, che rende riconoscibili i materiali e i manufatti ottenuti dalla valorizzazione dei rifiuti plastici, e il cui disciplinare è riconosciuto da Accredia: ciò significa che possiede tutte le caratteristiche di oggettività, accessibilità, imparzialità e indipendenza delle etichettature che possono essere espressamente richieste dagli enti appaltanti (art. 69 del Codice Appalti, Dlgs. 50/2016); per lo stesso motivo è espressamente citato dai decreti riportanti i Criteri Ambientali Minimi (CAM) per il Green Public Procurement come mezzo di verifica della conformità del contenuto di plastica riciclata.

Punta sulle garanzie offerte dagli standard tecnici di settore UNI UNIPLAST 10667 e dalle verifiche operate da enti di certificazione accreditati.

Applica il concetto di “rintracciabilità” dei materiali riciclati e ne calcola il contenuto secondo quanto previsto dalla norma UNI EN ISO 14021.

Rende maggiormente visibili e più facilmente identificabili i beni in materie plastiche da riciclo che vengono destinati alle Pubbliche Amministrazioni e/o alle società a prevalente capitale pubblico, nonché alla GDO (Grande Distribuzione Organizzata) e ai privati cittadini. Per questo motivo IPPR pubblica e mantiene costantemente aggiornato il Repertorio dei materiali e manufatti a marchio “,PlasticaSeconda Vita”.

l marchio Plastica Seconda Vita al servizio degli Acquisti Pubblici Verdi

Il GPP (Green Public Procurement – Acquisti Pubblici Verdi) è l’approccio in base al quale le Amministrazioni Pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto di beni e servizi, incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo ambientale, attraverso la ricerca e la scelta dei risultati e delle soluzioni che hanno il minore impatto possibile sull’ambiente lungo l’intero ciclo di vita.

CAM - Criteri Ambientali Minimi

criteri ambientali minimi sono dei requisiti ambientali ed ecologici, definiti dal Ministero dell’Ambiente, volti a indirizzare le scelte della Pubblica Amministrazione, premiando quei prodotti, servizi e lavori a più elevato valore di sostenibilità. Essi sono definiti nell’ambito di quanto stabilito dal Piano d’Azione per la sostenibilità ambientale (PAN GPP) dei consumi del settore della pubblica amministrazione.

I CAM considerano l’edificio in una nuova ottica, vale a dire nel suo intero ciclo di vita: ad esempio i materiali impiegati vengono valutati dai criteri di scelta in fase di costruzione fino al loro disassemblaggio e riciclo al termine della vita dell’edificio. Tale procedura è funzionale, infatti, a individuare la soluzione progettuale, il prodotto o il servizio migliore sotto il profilo ambientale lungo il ciclo di vita, tenuto conto della disponibilità di mercato.

 

Criteri comuni ai componenti edilizia

Disassemblabilità.

Almeno il 50% del peso dei componenti edilizi e degli elementi prefabbricati, escludendo gli impianti, deve essere sottoponibile, a fine vita, a demolizione selettiva ed essere riciclabile o riutilizzabile.Di tale percentuale, almeno il 15% deve essere costituito da materiali non strutturali.

Materia recuperata o riciclata.

Il contenuto di materia recuperata o riciclata nei materiali utilizzati per l’edificio, anche considerando diverse percentuali per ogni materiale, deve essere pari ad almeno il 15% in peso valutato sul totale di tutti i materiali utilizzati. Di tale percentuale, almeno il 5% deve essere costituita da materiali non strutturali.

attività di “mappatura” in base ai requisiti stabiliti dallo standard di certificazione di sostenibilità ambientale degli edifici leed v4 “new construction and major renovation”

LEED, acronimo di Leadership In Energy And Environmental Design, è un sistema di valutazione delle prestazioni energetiche ed ambientali degli edifici mirato a promuovere la diffusione di edifici “verdi” caratterizzati da elevata sostenibilità energetica ed ambientale.
Il sistema LEED nasce in USA nel 1993, promosso dall’organizzazione US Green Building Council (USGBC), associazione no-profit costituita da più di 16 mila membri.
L’adesione allo schema LEED, totalmente volontaria, permette l’ottenimento di una certificazione degli edifici che attesta il raggiungimento di elevati livelli prestazionali a livello energetico ed ambientale ed il rispetto di determinati requisiti di eco-compatibilità delle costruzioni.
Il sistema LEED valuta le prestazioni ambientali degli edifici da un punto di vista complessivo durante il loro ciclo di vita, attraverso uno standard di riferimento completo che definisce che cosa è un edificio sostenibile sia durante la fase di progettazione, che durante la costruzione e l’esercizio.
Il sistema LEED si basa sull’attribuzione di prerequisiti obbligatori e di crediti volontari per ciascuno dei requisiti caratterizzanti la sostenibilità dell’edificio. Dalla somma dei crediti deriva il livello di certificazione ottenuto.

CE secondo la UNI EN 13813

La norma armonizzata di riferimento in questo settore è la UNI EN 13813 “Massetti e materiali per massetti – Materiali per massetti – Proprietà e requisiti”.